Passeggiata Notturna Pt.2, Dendroas

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DendroaS
view post Posted on 16/9/2013, 20:01




Sogno o realtà? Verità o finzione? Il rumore di uno specchio che si frantuma e l'oscurità totale, strappato da un mondo all'altro...
"N-non mi sento le gambe", pensò Max mentre si svegliava, tra le schegge di vetro e la sporcizia.
Ancora stordito andò, o meglio strisciò poco più avanti tirandosi con le braccia.
"Perché sono così pesante?"
Davanti a lui una fontana, e intorno a lui il buio. Questo luogo gli sembrava abbastanza familiare.
"Questa è la piazza di Nishima, ma come sono finito qui? E cos'è quella fontana?"
Continuò a strisciare mentre pian piano la vista si faceva meno offuscata, e lì si rese conto. Le mani con cui si trascinava non erano le sue. O, meglio, erano diverse. Rosse e squamose, dure come roccia e color del sangue. Sobbalzò verso l'alto, emettendo un sospiro, e si accorse con ancor più stupore di starsi reggendo in piedi. Senza</i usare le gambe. Una coda aveva preso il loro posto, poteva sventolarla, portarla davanti ai propri occhi ed osservarla. Una coda di serpente, anch'essa rossa come le mani e come il resto del suo corpo. Si tastò il viso e il petto, delle corna erano apparse sulla sua testa.
"Ma cosa <i>diavolo
mi sta succedendo?"
Sogno o realtà?
Non riusciva a muoversi, non sapeva come, e ciò che lo spaventava di più è che sapeva di non essere nel corpo di una creatura, bensì di essere lui la creatura stessa. Sapeva che quel mondo non era il suo, l'aria era diversa. Che l'esperimento avesse funzionato? Oppure era stato aggredito come sospettava, e questo non era altro che un sogno.
Si gettò nuovamente a terra per trascinarsi fino alla fontana, e lì si appoggiò all'orlo, ma non riusciva a specchiarsi all'interno di essa. Cominciò a guardare le proprie mani, le proprie braccia, e a toccare il proprio volto. E poi continuò a guardare la coda.
A quel punto si ricordò. Questo era il mostro, il mostro dagli occhi brillanti che lo guardava attraverso lo specchio, che guardava dentro la sua anima e che Max aveva sempre ignorato.
"Dendroas"
Ora capiva gli sguardi, ora capiva perché il mostro riusciva a vedere dentro di lui. Perché lui era il mostro. Quel mostro terrificante dal viso umano, che perseguitava i suoi sogni da bambino. Quel mostro che lo conosceva così bene da meritarsi la cancellazione dalla sua memoria.
"Il mio nome è Dendroas"
Di colpo si calmò, questo corpo in fondo non gli era estraneo, era la prima volta che lo usava ma in fondo apparteneva a lui, ed era stato concepito proprio per lui. Ma per farne cosa? I suoi occhi senza pupille guizzarono curiosi, per scrutare questo nuovo mondo e cercare il ragazzo che l'aveva portato lì. Ancora non sapeva come muoversi.
"Il mio nome è Dendroas, e sono un mostro", pensò, e sorrise.
 
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Albion_Void
view post Posted on 16/9/2013, 20:39




< Oh, stai tranquillo, caro il mio Dendroas! Non sei un mostro. Sei solo un Persona!>
Una voce cristallina da angelo, sovrapposta ad una voce profonda, roca, quasi demoniaca. Questa era la voce di Albion, che era dolcemente atterrato davanti al Persona che ricalcava in tutto e per tutto la figura di un Naga. L'ala angelica lasciò cadere qualche piuma candida mentre si chiudeva, mentre quella da pipistrello sfrigolò a causa della membrana che gli permetteva di librarsi per aria. Sempre se aria si può definire quella dello Specular World.
Andò a sedersi sul bordo della fontana, sistemò la veste nera e immerse una mano nell'acqua.
< Allora? Come ti senti con il tuo vero aspetto?>
Tirò fuori la mano bagnata, se la passò tra i capelli argentati e si sciacquò la faccia con quella parte d'acqua che non era stato assorbito dalla chioma candida.
< Per molti inizialmente è un shock, sai? Ma per te... Sembra quasi tu ti diverta!>
In quest'ultima frase, Albion non riuscì a nascondere l'invidia che provava per lui: al Persona del Giudizio ci erano voluti giorni per accettare che ciò che stava vivendo non fosse un sogno, che quella creatura, immonda ed immorale unione di ciò che la natura ha diviso fin dall'alba dei tempi, era lui. Ovviamente, ormai non la pensava più così: sapeva che in realtà luce e ombra altro non erano che due facce della stessa medaglia, che senza uno non può esistere l'altra. Sapeva di non essere una creatura innaturale, ma di incarnare l'origine della natura stessa. Eppure, la naturalezza che Dendroas mostrava nel suo vero aspetto lo infastidiva leggermente. Ricacciò in fondo alla sua mente questi pensieri, e rivolse al Persona davanti a lui il sorriso più bello che poteva mostrargli.
 
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DendroaS
view post Posted on 16/9/2013, 21:51




Scommetto che non sei minimamente OP questo giro, no.


La sua vista era ancora flebile, e la testa girava leggermente. Queste non sono sensazioni che si provano in un sogno, almeno senza aver bevuto prima di addormentarsi, quindi probabilmente aveva davvero attraversato un portale tra mondi. E' così che ci si doveva sentire, dedusse.
Nuovo corpo, nuova aria da respirare... i pensieri di Dendroas furono interrotti da una voce particolare proveniente da di fronte a lui.
< Oh, stai tranquillo, caro il mio Dendroas! Non sei un mostro. Sei solo un Persona!>
"Chi è costui? può leggere i miei pensieri? Devo aver detto qualcosa ad alta voce per conto mio come al solito". Questo pensiero gli fece tornare in mente l'esclamazione in lingua madre che aveva pronunciato pochi minuti prima, grazie alla quale fu avvicinato da quello strano ragazzo con i capelli rossi.
Ora che cominciava a vederci meglio, notò davanti a sé una figura... angelica. Capelli bianchi, un'ala demoniaca ed una piumata che gli spuntavano dalle spalle. Quindi chiunque in questo mondo assumeva un aspetto, per così dire, stravagante?
L'essere continuò a parlare con la propria duplice voce, dopo essersi seduto sulla fontana ed essersi sciacquato il viso. < Allora? Come ti senti con il tuo vero aspetto? Per molti inizialmente è un shock, sai? Ma per te... Sembra quasi tu ti diverta!>
"Vero aspetto?", pensò. Questo spiegava molte cose. Ecco perché, nonostante non fosse in grado di controllare il suo corpo, ed esso, da quel che riusciva a vedere, aveva un aspetto più bestiale che umano, Max si sentiva così bene all'interno di esso. Si sentiva a proprio agio con l'essere Dendroas, con la sua coda di serpente al posto delle gambe e le scaglie rosso sangue a ricoprirgli tutto il corpo: quelle sembianze gli erano sempre appartenute.
Ma nonostante tutto, continuava a pensare a qualcosa. C'era un tono familiare nella parlata dell'angelo, qualcuno con cui aveva parlato recentemente. La voce gli era nuova, di certo, ma l'atteggiamento e il tono di certo no. E se lui, in questo mondo, aveva un nuovo corpo...
< Was?!>, esclamò, in un impeto germanico di sorpresa. < Tu saresti il ragazzo brillo e trasandato con cui ho parlato poco fa?>
Pronunciando queste parole notò che la sua stessa voce era diversa, profonda, e possedeva un riverbero come se, anziché dal diaframma, fosse amplificata dalla terra stessa. Eppure, nonostante ciò, non usciva dalle sue labbra come un grido, ma come un sibilo, che le conferiva un volume medio e la rendeva leggermente distorta. Di certo, con una cassa toracica da rettile, una lingua biforcuta e dei denti aguzzi, non c'era da aspettarsi nulla di diverso, ma Dendroas posò istintivamente una mano sulla propria gola, ed emise due colpi di tosse per schiarirsi la voce.
Nel frattempo si rese conto di essere ancora in uno stato fisico debole, e di non avere la minima idea di cosa fare in questo mondo.
 
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Albion_Void
view post Posted on 17/9/2013, 09:27




< Was?! Tu saresti il ragazzo brillo e trasandato con cui ho parlato poco fa?>
Albion sorrise in modo genuino.
< Precisamente.>
Disse mentre scendeva dalla sua seduta improvvisata e si guardava attorno. La piazza era vuota, e un sottile strato si nebbia la avvolgeva, confondendo i contorni di ogni cosa. Il suo sguardo cambiò di colpo, facendosi serio.
< La nebbia non è mai qualcosa di positivo, in questo mondo.>
Mentre pronunciava queste parole, portò la mano destra in avanti,tenendo il palmo perpendicolare al terreno.
< Shikyo no Daikama.>
A quelle parole, la sua arma si manifestò in un lampo di luce. Ed eccola, la sua falce: la lunga impugnatura a ricordare l'ala di un pipistrello, per l'ama un ala candida. La mancina andò ad impugnarla più in basso, incrociando il braccio sinistro con in braccio destro. Con entrambe le mani su di essa, la fece roteare delicatamente e appoggiò la lama sul terreno, alla sua destra, con la parte finale dell' impugnatura verso l'alto, nella sua solita posizione da battaglia.

FATO
Passò poco tempo prima del suo arrivo: uno Shadow, dalle braccia lunghe e senza gambe. La maschera era rossa. Stava ritto sulle mani, e fissava i due Persona con sguardo famelico, pronto ad attaccare.


Albion non staccò gli occhi di dosso allo Shadow. Strano, che questo si fosse spinto fino alla Piazza. Dopo, si ricordò di Dendroas. Era ancora indifeso. La sinistra si staccò dalla falce, per manifestare in un lampo di luce blu la carta che avrebbe sbloccato le sue capacità. Anche questo era il compito di un Mentore.Mentre la carta fluttuava nella sua mano, la porse al Persona serpentiforme.
<tieni. Rompila. Ti aiuterà.>
 
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DendroaS
view post Posted on 17/9/2013, 14:00




L'angelo confermò i sospetti di Dendroas sulla propria identità, e, appena ciò accadde, l'aria circostante si riempì di una fitta nebbia.
< La nebbia non è mai qualcosa di positivo, in questo mondo.>, disse l'uomo senza nome, prima di materializzare un'eccentrica quanto maestosa falce tra le proprie mani e mettersi in posizione di guardia. Il suo atteggiamento, prima scanzonato, era divenuto serio e concentrato.
Fu a quel punto che, dalla nebbia, apparve una grossa creatura, con il corpo simile a pece, una sorta di ombra vivente senza gambe e con una maschera rossa al posto del viso. Dopo ciò che il giovane aveva visto, avrebbe immaginato che quella creatura fosse un'altra delle persone trasportate in questo mondo, ma la reazione dell'angelo gli fece capire che le intenzioni del mostro erano ostili. E poi c'era quella nebbia.
A quel punto l'uomo, se così si poteva definire, di fronte a lui fece materializzare qualcos'altro tra le proprie mani: una carta. La porse a Dendroas dicendo: < Tieni. Rompila. Ti aiuterà>
La distanza tra i due si era fatta maggiore, e Dendroas dovette impiegare qualche secondo per ingegnarsi ed usare i muscoli della coda per muoversi verso di lui. Dopo un paio di spinte riuscì a raggiungere la carta, ed afferrandola tra l'indice e il medio la spezzò.
"Ma cosa diavolo sta succedendo?"
Nonostante tutto ciò che aveva visto quella sera, non poteva immaginare cosa sarebbe successo da lì a qualche secondo.
 
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Albion_Void
view post Posted on 18/9/2013, 21:34




FATO
Un'intensa luce avvolse Dendroas, e una voce risuonò nella sua testa.
"Ware wa nanji. Nanji wa ware. Okite, Dendroas, Hanged Man no Arcana no Persona"
("Io sono te. Tu sei me. Svegliati, Dendroas, Persona dell'Arcanum dell' Appeso")

Dendroas ha appreso Zio


Albion osservò tutta la scena, soddisfatto. Un' altro guerriero era nato. Continuò a fissare per un po' il Persona, poi si rivolse verso lo Shadow.
< Ok, ora diamoci da fare... It's Show-Time!>
La mancina abbandonò la presa sulla falce. Portò la mano libera in avanti, puntando un dito contro il suo nemico,e con voce ferma declamò il suo incantesimo.
< Bufudyne!>
Rapidamente le dieci lance di ghiaccio si crearono sopra il Persona del Giudizio, pronte ad essere scagliate. Uno schiocco di dita, ed esse partirono verso l'immonda creatura. Mentre queste erano in volo, si girò verso Dendroas.
< Coraggio, lancia l'incantesimo che hai appreso. La tua mente ti dirà cosa dire e come fare!>
 
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DendroaS
view post Posted on 18/9/2013, 23:24




"Io sono te. Tu sei me. Svegliati, Dendroas, Persona dell'Arcanum dell' Appeso"
La luce lo avvolse ed una voce nella sua testa pronunciò queste parole, ed improvvisamente sembrò che tutta l'energia che aveva perso gli venisse restituita. Il suo corpo divenne pieno di vigore, una nuova energia fluiva dentro di lui.
< Ok, ora diamoci da fare, It's Shou-Time!>
Dendroas passò oltre al pessimo gioco di parole, quando vide l'uomo di fronte a lui circondandosi di lance di ghiaccio, anch'esse apparse per magia, e scagliarle addosso all'essere.
"Magia", pensò, "Noi siamo... Persona?"
Mentre le lance erano in volo, l'angelo si voltò verso Dendroas.
< Coraggio, lancia l'incantesimo che hai appreso. La tua mente ti dirà cosa dire e come fare!>
Il giovane dovette concentrarsi, era forse qualcosa che la luce gli aveva detto.
"Zio", pensò, senza sapere come se lo fosse ricordato. "Ma che razza di nome è Zio?"
Il tempo stringeva, ed il Persona doveva ingegnarsi. Distese un braccio, puntando il palmo della mano contro la creatura nemica, chiuse gli occhi e con voce ferma e concentrata disse: < Zio>
Una saetta si materializzò nella sua mano, le scariche elettriche che essa emanava non lo ferivano né gli facevano male, ma l'apparizione di essa fu alquanto inaspettata. Avendo appena visto ciò che aveva fatto l'angelo, dedusse che quella saetta, come le lance di ghiaccio, andava lanciata contro la creatura, quindi girò il torso all'indietro piegando il braccio, e poi lo distese in avanti, con un movimento riconducibile al lancio del giavellotto, mirando la creatura.

CODICE
Zio: Costo SP: 5


Quest'azione aveva richiesto energie che il giovane non sapeva nemmeno di possedere, ed era avvenuta secondo meccaniche a lui sconosciute. Dopo aver scagliato l'incantesimo, senza staccare gli occhi dalla creatura ostile disse: < Poi mi dovrai spiegare come funziona tutto questo!>, rivolgendosi all'angelo.

CODICE
•Corpo: Nessuna Ferita. Sano.
•Spirit Point: 30-5= 25
•Forza: 10
•Agilità: 10
•Resistenza: 10
•Spirito: 10
 
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Albion_Void
view post Posted on 19/9/2013, 14:57




FATO
I due incantesimi volarono rapidi verso lo Shadow, che venne colpito in pieno da entrambi. Tuttavia dimostro una certa resistenza e vacillò soltanto, pronto a colpire di nuovo. Iniziò così una carica verso i due Persona.


Albion fisso lo Shadow: era stato colpito da uno Zio e da un Bufudyne, ma non sembrava ancora sconfitta.
< Che...? Ma ora li fanno con il cemento?>
Mentre la creatura caricava, si girò verso Dendroas
< Che ne dici di far andare le mani alla vecchia maniera? Richiama la tua arma e falla ballare un po'!>
 
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DendroaS
view post Posted on 19/9/2013, 15:24




L'essere venne colpito in pieno dalla scarica di magie, ma sembrò resistere al colpo e, anzi, tornò alla carica ancora più agguerrito.
< Che ne dici di far andare le mani alla vecchia maniera? Richiama la tua arma e falla ballare un po'!>, disse l'alleato.
< Si sta facendo tutto sempre più complicato, diavolo> rispose Dendroas.
"Ma allora perché mi sto divertendo così tanto?", pensò, ed un sorriso apparve sulle sue labbra da rettile.
Dedusse che richiamare l'arma aveva lo stesso funzionamento di una magia, da come l'angelo aveva evocato la propria, ma cosa avrebbe dovuto dire?
< Komm zu mir!>, esclamò, nel dubbio, senza nemmeno pensare a come si dicesse in giapponese, e due pugnali lunghi e ricurvi si materializzarono nelle sue mani, la loro lama nera come la notte e come le profondità della terra.
"Ed io dovrei combattere usando questi, con questa forma?", pensò rivolgendo lo sguardo alla propria coda.
Ma era arrivato il tempo di agire, la creatura si stava avvicinando, e Dendroas incrociò i pugnali davanti al proprio petto simulando una posizione di guardia, portando un braccio più avanti rispetto all'altro.
< Molto complicato>, aggiunse.

Edited by DendroaS - 25/10/2013, 19:50
 
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Albion_Void
view post Posted on 21/9/2013, 17:07




FATO
Lo Shadow non staccava gli occhi di dosso da Dendroas. Lo squadrava, cercando un'apertura, un momento di debolezza o di disattenzione. Svariati minuti passarono, mentre lo Shadow continuava la sua operazione di studio. Ma gli Shadow non sono famosi per la loro pazienza. Così caricò, sgraziato e senza il minimo piano di attacco. Ma nella speranza di riuscire a fare a pezzi il suo obiettivo.
 
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DendroaS
view post Posted on 22/9/2013, 02:11




La creatura continuò a girargli intorno, a scrutarlo. Non passò molto tempo prima che si lanciasse alla carica contro di lui. Avrebbe dovuto fare tutto da solo, rigirò i pugnali nelle proprie mani di modo da mettere la lama perpendicolare all'avambraccio.
"Pensa al baseball", pensò, prima di ricordarsi di essere una frana negli sport.
Ma non c'era più tempo, l'essere era sempre più vicino, movimenti veloci ma sgraziati, Dendroas non pensò troppo e scagliò un fendente ricurvo con il pugnale destro, mirando al collo.
 
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Albion_Void
view post Posted on 22/9/2013, 19:33




FATO
Lo Shadow venne colpito, il suo collo reciso rapidamente e senza la minima pietà. Il suo corpo divenne cenere in poco tempo, sparendo dagli occhi dei due Persona.


Albion osservò tutta la scena con tranquillità. Non aveva il minimo dubbio che il Persona al suo fianco ce l'avrebbe fatta. Il perchè? Sconosciuto, aveva avuto solo questa sensazione.
< Ben fatto, ben fatto, Den-chi! Sono colpito, davvero!>
 
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DendroaS
view post Posted on 22/9/2013, 21:15




Dendroas rimase stupito nel vedere la creatura dissolversi davanti ai suoi occhi, spiazzata da un singolo colpo. Emise un sospiro e rilassò le spalle, lasciando che i pugnali penzolassero vicino ai suoi fianchi.
< Ben fatto, ben fatto, Den-chi! Sono colpito, davvero!>
Il persona finse di non notare il nomignolo che gli era stato appioppato, evidentemente il ragazzo al suo fianco aveva l'abitudine di chiamare chiunque in questa maniera.
Dendroas si voltò verso di lui, scrocchiando il collo, anch'esso ancora teso. < Grazie, ma vorrei farti notare che non hai ancora risposto a nessuna delle mie domande>, disse, < Tu chi sei e, in linea generale, cos'è questo posto?>
Ora che il pericolo era passato, non aveva voglia dei continui giri di parole. L'impatto iniziale era passato, e la sua testa era piena di dubbi, e il giovane detestava avere dei dubbi, quindi sperava davvero che questa volta le sue domande avrebbero ricevuto risposta.
 
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Albion_Void
view post Posted on 28/9/2013, 10:16




< Tu chi sei e, in linea generale, cos'è questo posto?>
Uno sbuffo uscì dalle labbra di Albion.
< Ogni volta la stessa domanda... Ma non vi stancate a chiedere sempre le solite cose?>
Prese fiato e poi iniziò il suo discorso
< Questo è quello che viene chiamato Specular World, un mondo parallelo al nostro. Solo alcune persone, quelle che possiedono il cosiddetto "Potenziale" possono accedervi, prendendo le sembianze del loro vero io.>
Indicò Dendroas sorridendo.
< Noi li chiamiamo "Persona">
 
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DendroaS
view post Posted on 28/9/2013, 13:47




< Ogni volta la stessa domanda... Ma non vi stancate a chiedere sempre le solite cose?>, disse l'angelo.
"Mi sembrano domande più che legittime!", pensò Dendroas, allargando le braccia e alzando le sopracciglia.
< Questo è quello che viene chiamato Specular World, un mondo parallelo al nostro. Solo alcune persone, quelle che possiedono il cosiddetto "Potenziale" possono accedervi, prendendo le sembianze del loro vero io. Noi li chiamiamo "Persona">, continuò il ragazzo.
< Beh, se questo è il mio vero io sarebbe spiegata la mia avversione al freddo>, disse Dendroas con un sorriso. < E quell'essere che ci ha attaccati non era un "Persona", sbaglio?>, chiese.
Finalmente era riuscito a lanciare la conversazione, quasi non si accorse che l'angelo aveva completamente ignorato la domanda sulla propria identità.
 
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16 replies since 16/9/2013, 20:01   74 views
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