Scommetto che non sei minimamente OP questo giro, no.
La sua vista era ancora flebile, e la testa girava leggermente. Queste non sono sensazioni che si provano in un sogno, almeno senza aver bevuto prima di addormentarsi, quindi probabilmente aveva davvero attraversato un portale tra mondi. E' così che ci si doveva sentire, dedusse.
Nuovo corpo, nuova aria da respirare... i pensieri di Dendroas furono interrotti da una voce particolare proveniente da di fronte a lui.
< Oh, stai tranquillo, caro il mio Dendroas! Non sei un mostro. Sei solo un Persona!>
"Chi è costui? può leggere i miei pensieri? Devo aver detto qualcosa ad alta voce per conto mio come al solito". Questo pensiero gli fece tornare in mente l'esclamazione in lingua madre che aveva pronunciato pochi minuti prima, grazie alla quale fu avvicinato da quello strano ragazzo con i capelli rossi.
Ora che cominciava a vederci meglio, notò davanti a sé una figura... angelica. Capelli bianchi, un'ala demoniaca ed una piumata che gli spuntavano dalle spalle. Quindi chiunque in questo mondo assumeva un aspetto, per così dire,
stravagante?
L'essere continuò a parlare con la propria duplice voce, dopo essersi seduto sulla fontana ed essersi sciacquato il viso. < Allora? Come ti senti con il tuo vero aspetto? Per molti inizialmente è un shock, sai? Ma per te... Sembra quasi tu ti diverta!>
"Vero aspetto?", pensò. Questo spiegava molte cose. Ecco perché, nonostante non fosse in grado di controllare il suo corpo, ed esso, da quel che riusciva a vedere, aveva un aspetto più bestiale che umano, Max si sentiva così bene all'interno di esso. Si sentiva a proprio agio con l'essere Dendroas, con la sua coda di serpente al posto delle gambe e le scaglie rosso sangue a ricoprirgli tutto il corpo: quelle sembianze gli erano sempre appartenute.
Ma nonostante tutto, continuava a pensare a qualcosa. C'era un tono familiare nella parlata dell'angelo, qualcuno con cui aveva parlato recentemente. La voce gli era nuova, di certo, ma l'atteggiamento e il tono di certo no. E se lui, in questo mondo, aveva un nuovo corpo...
< Was?!>, esclamò, in un impeto germanico di sorpresa. < Tu saresti il ragazzo brillo e trasandato con cui ho parlato poco fa?>
Pronunciando queste parole notò che la sua stessa voce era diversa, profonda, e possedeva un riverbero come se, anziché dal diaframma, fosse amplificata dalla terra stessa. Eppure, nonostante ciò, non usciva dalle sue labbra come un grido, ma come un sibilo, che le conferiva un volume medio e la rendeva leggermente distorta. Di certo, con una cassa toracica da rettile, una lingua biforcuta e dei denti aguzzi, non c'era da aspettarsi nulla di diverso, ma Dendroas posò istintivamente una mano sulla propria gola, ed emise due colpi di tosse per schiarirsi la voce.
Nel frattempo si rese conto di essere ancora in uno stato fisico debole, e di non avere la minima idea di cosa fare in questo mondo.