Il giorno successivo... Pt. 2, Devon

Dopo essere uscito di casa, Devon decise di andare per prima cosa in piazza.
"Spero che sia lì. Beh, nel caso mi fermerò a mangiare qualcosa al bar e poi continuerò a cercarlo"
Aveva già programmato tutta la giornata, alle 11.30 sarebbe arrivato in piazza, avrebbe cercato lì nei dintorni Shou, se non lo avesse trovato sarebbe andato a mangiare qualcosa al bar, e subito dopo avrebbe fatto una corsa fino al centro commerciale per vedere se era lì.
Come da programma, alle 11.28 era arrivato in piazza, non c'era molta gente, dopotutto i ragazzi erano ancora a scuola e le poche persone che si trovavano lì erano i nonni e le nonne che portavano a giocare i bambini piccoli.
"Di Shou nessuna traccia. Beh, andiamo a prendere qualcosa da mangiare"
Si diresse verso il piccolo bar oltre la strada, era praticamente vuoto, vide solo tre o quattro persone all'interno, ma si sedette nei tavolini fuori aspettando che un cameriere venisse a prendere l'ordinazione.
"E quindi mi toccherà fare un'altra corsa, ma prima di tutto si mangia!"

Shou stava buttando sangue, sul lavoro. Aveva bisogno di denaro per comprare la divisa nuova per la squadra, poichè quelle vecchie erano ormai minuscole. Il suo capo gridò qualcosa simile a <sasagawa, muoviti! Ci sono i clienti, non puoi continuare a pensare ai cazzi tuoi! Ti pago per lavorare!>
" Dannato vecchiaccio... Ma un problemuccio al cuore no, eh? Non possono imploderti le coronarie? Oppure un bel trauma cranico?"
Con questi pensieri uscì fuori, si accese una sigaretta dopo aver gridato un < Capo, mi piglio 10 minuti di pausa! fattelo andare bene>
Gli occhi vagano rapidi, fino a che non si posarono su un ragazzo.
Sorriso sornione sul viso di Shou, rapido sguardo di insieme, giudizio alla preda: 7 1/2. Un voto decente. Ma facendo la media con il suo Persona, questo calava drasticamente ad un 3. Ancora troppo inesperto.
Decise però di avvicinarsi, un tiro di sigaretta per poi esordire con:
< Ma bene bene! Dimmi un po' se questo non è Devon-chin!>

Devon era intento a guardare il menu per decidere cosa ordinare quando
<me bene bene! Dimmi un po' se questo non è Devon-chin!>
Lo sguardo di Devon si spostò rapidamente verso la persona che lo aveva salutato. Era Shou, aveva una bella divisa da cameriere, solita camicia bianca e gilet nero, e teneva in mano una sigaretta. Si alzò di scatto
<shou!> Seppur vivesse in Giappone già da parecchio tempo, non gli veniva spontaneo dare i suffissi onorifici, era più forte di lui.
<oddio, non pensavo di trovarti qua, cioè... vedi... in realtà ti stavo cercando... ma...>
Non gli venivano le parole, non si aspettava di trovarlo lì. Scrollò un secondo la testa.
<vedi, dopo quello che è successo ieri ho avuto mille pensieri in testa, e da questi sono sorte mille domande, e tu sembri conoscere bene come funziona lo Specular World, quindi ho pensato di cercarti. Non avendo il tuo numero di cellulare non potevo contattarti.>
Prese una piccola pausa, poi ricominciò
<in ogni caso, se ora non hai tempo posso tornare dopo, se per te va bene. Ah, mi servirebbe il tuo numero, sai, non vorrei correre in giro per la città a cercarti. Questa volta mi è andata bena,ma non si sa mai...>
Voleva le risposte abbastanza in fretta, ma vedendolo con la divisa da cameriere non poteva trattenerlo molto, anche perchè se fosse stato licenziato sarebbe stata colpa sua.

Shou prese una sedia dallo stesso tavolo in cui Devon era seduto, la tirò appena e vi si sedette in modo molto sgraziato, facendo un'altro tiro della sua sigaretta, pronto a ricevere tutte le domande del ragazzo.
Perchè era chiaro che lo stesse cercando per delle risposte, era cristallino come l'acqua. E non perchè Shou fosse bravo a capire le persone, ma perchè succedeva così con quasi tutti coloro che finivano nello Specular per la prima volta. Come a voler confermare la sua teoria, Devon gli disse che lo stava cercando e che aveva mille domande...
< Non avendo il tuo numero di cellulare non potevo contattarti.>
Mentre il ragazzo parlava, Shou prese un tovagliolo dal piccolo dispenser, tirò fuori dal taschino la penna che usava per scrivere gli ordini e, in quattro e quattr'otto, passò a Devon il tovagliolo con le cifre del suo numero scritte elegantemente in blu.
<ecco a te, e comunque... Non preoccuparti, ora sono in pausa. Puoi farmi tutte le domande che vuoi.>

Devon fu felice dal sentire che stava facendo pausa, e quindi avrebbe potuto chiedergli ciò che voleva.
<beh, premetto che l'idea di dover tornare in quel posto non mi va molto a genio, più che altro perchè non ne trovo l'utilità.>
Non avrebbe voluto iniziare così il discorso, ma doveva mettere in chiaro ciò che pensava
<cioè... cosa fanno di male gli Shadow? Ok, se noi andiamo nel loro mondo è normale che ci attacchino, dopotutto è come se fossimo degli invasori sconosciuti. Basterebbe che noi non andassimo lì per cessare il tutto. Non ho mai visto Shadow nel mondo reale, quindi penso che loro non possano usare gli specchi come portali, o sbaglio?>
Prese un attimo di pausa, poi concluse:
<se vuoi che ti aiuti, almeno dimmi per cosa combattiamo!>
Era serio, ma quell'ultima frase sembrava troppo da videogioco che non riuscì a mascherare un piccolo sorriso.

Shou stette ad ascoltare, continuando a fumare
< Beh, premetto che l'idea di dover tornare in quel posto non mi va molto a genio...>
" Almeno non è un'idiota che ama rischiare la sua vita..."
<...più che altro perchè non ne trovo l'utilità.>
"No, è un idiota."
Shou era sempre stato troppo propenso a giudicare come "idioti" coloro che non volevano tornare nello Specular... Non gli veniva mai in mente che loro potessero non comprendere il motivo per cui era non solo utile, ma doveroso farlo.
< Cioè... cosa fanno di male gli Shadow?>
A quell'affermazione, il fumo andò di traverso.
< C-come sarebbe a dire "cosa fanno di male"? Uccidono gli esseri umani! Ti basta come "male"?>
Un'altro tiro, per poi riprendere il discorso.
< Se uno specchio che contiene un Persona viene distrutto, il suo corrispettivo umano muore. E indovina un po' di cosa si nutrono gli Shadow, Devon-pi? Di frammenti di specchio che contenevano un Persona>

Devon si sentì alquanto stupido dopo ciò che gli aveva detto Shou, ma dopotutto nessuno l'aveva mai informato di ciò, quindi come poteva saperlo?
<quindi... Tutti le persone con il "Potenziale" sono in pericolo?!>
Non poteva credere a tutto ciò.
<quindi il tuo, anzi, il nostro compito sarebbe quello di sterminare tutti gli Shadow? Una missione un po' troppo grande per dei ragazzi di 18/19 anni, Non credi? Beh, se anche fosse, quanti ce ne sono? Cosa sappiamo di loro? Avranno una specie di... tana?>
Ora era più serio che mai, aveva un buon motivo per combattere, gli mancavano solo le informazioni necessarie per non andare contro gli Shadow non preparato a dovere.
Guardò negli occhi Shou
<allenami! Insegnami a combattere contro gli Shadow!>

< No, Devon-pyon... Non gli umani con il Potenziale, ma tutti gli umani! Anche coloro che non possono accedere allo Specular possiedono un Persona.>
La sigaretta era ormai terminata. Venne brutalmente lanciata via, con lo scopo di colpire un piccione che venne mancato.
< Merda, pensavo di prenderlo...>
Poi Devon gli fece una richiesta.
< Allenami! Insegnami a combattere contro gli Shadow!>
Shou sorrise.
< Posso insegnarti qualcosa, ma non tutto... Apparteniamo ad Arcana diversi... Ma vedrò quello che posso fare. Stanotte, alle 23.45 precise, ci troveremo qui.>
Fissò il ragazzo di fronte a lui, in attesa di una risposta, mentre la mano destra andava a cercare un'altra sigaretta.

Devon non ci pensò due volte e acconsentì alla proposta dell'amico.
< Va bene, quindi sta sera alle 23.45!>
Tirò fuori il cellulare dalla tasca sinistra e si segnò l'appuntamento
"Non si sa mai. Non vorrei dimenticarmelo"
<tra l'altro, quando hai scoperto di quel mondo? Cioè... sei entrato anche tu per caso la prima volta com'è successo per me?>
Devon era curioso, voleva conoscere il più possibile Shou, e intanto scoprire più cose sullo Specular World, che non facevano mai male.
<beh almeno tu non devi muoverti nei panni di... quella cosa! Sai, dopotutto è troppo esagerato e scomodo. Si, può avere i suoi pregi essere grosso, ma come vedi, non ci sono abituato.>
Si mise a ridere, voleva rendere un po' meno seria la conversazione.

< Tra l'altro, quando hai scoperto di quel mondo? Cioè... sei entrato anche tu per caso la prima volta com'è successo per me?>
Shou sorrise, ripensando a quando mise piede per la prima volta nello Specular...
< Diciamo di si... Ma ho volontariamente incrociato i riflessi...>
Poi arrivò una strana affermazione da parte di Devon.
< Beh almeno tu non devi muoverti nei panni di... quella cosa! Sai, dopotutto è troppo esagerato e scomodo. Si, può avere i suoi pregi essere grosso, ma come vedi, non ci sono abituato.>
Lo sguardo di Shou si fece più scuro.
< Quella "cosa", come l'hai definita, sei tu, Devon-rin! E' solo una versione diversa di te, o meglio... La tua VERA versione. Ma non preoccuparti, ad aiutarti ci penseremo noi Mentori>

< Noi mentori? Vuol dire che ci sono altre persone che, oltre a noi, conoscono lo Specular World?>
Devon era abbastanza felice di sapere ciò, almeno non avrebbero dovuto fare tutto loro il lavoro sporco, e più si è meglio è.
< Pensando all'altra notte... Alla fine ero riuscito, più o meno, a controllare ciò che tu sostieni essere il mio "vero corpo", ma da muoversi a fare quelle acrobazie che facevi tu ne passa!>
Era immerso nei pensieri, si notava benissimo dal suo sguardo, che guardava nel vuoto...
Un piccolo brivido lo riportò alla realtà
< Deduco che questa notte non saremo solo io e te ad andare nello Specular World, o sbaglio?>
Concluse, aspettando uan risposta dal ragazzo che aveva di fronte.

< Noi mentori? Vuol dire che ci sono altre persone che, oltre a noi, conoscono lo Specular World?>
La risata di Shou fu talmente forte che alcuni clienti del bar si girarono verso di lui. Dopo essersi ricomposto, rispose:
< Ovvio che si! Non hai idea di quante persone ne siano a conoscenza!>
< Deduco che questa notte non saremo solo io e te ad andare nello Specular World, o sbaglio?>
Alzò lo sguardo al cielo.
< No, non saremo solo noi. Vediamo chi riesco a contattare!>

Quando tutta la gente si girò verso il loro tavolo a causa della grossa risata di Shou, Devon divenne tutto rosso. Non amava avere le gente che lo fissava, e questo lo metteva a disagio.
Guardò l'orologio, si era fatto abbastanza tardi, e avrebbe voluto riposarsi un pochino per essere pronto per la notte che sarebbe arrivata.
< Grazie di tutto, andrò a riposarmi qualche oretta a casa mia, almeno questa notte sarò al meglio delle for...>
Sentì la sua pancia brontolare, dopotutto era già pasata l'ora di pranzo e non aveva ancora toccato cibo... Divenne tutto rosso un'altra volta, poi si rivolse a Shou:
< Senti, come non detto, prima mangierò qualcosa qua, posso ancora ordinare da mangiare?>